Cos’è la finanza personale
La finanza personale è la gestione di tutti gli aspetti legati al denaro delle singole persone. L’argomento mi ha iniziato ad interessare quando ho finito il liceo e non sapevo come destreggiarmi nel mondo del lavoro. Dopo la scuola avevo un piano, pensando fosse l’unica via possibile da percorrere: studiare all’Università e farmi assumere da un’azienda. Mi sono invece ritrovato grazie a YouTube ad essere un lavoratore autonomo e ho dovuto imparare tutti gli strumenti del mestiere. Dovevo stare un po’ più attento di un dipendente perché avevo molti più rischi tra le mani. Non sapevo cosa fosse un brief, un’agenzia pubblicitaria, un preventivo, una ritenuta d’acconto o una fattura. Non capivo come interfacciarmi con le aziende, come inquadrarmi fiscalmente, come pagare le tasse e ancora non conoscevo molti termini finanziari. Ho iniziato anche a domandarmi:
Con i soldi che guadagno cosa ci faccio?
Devo metterli da parte? Quanti bisogna metterne da parte?
Quelli che metto da parte che fine fanno?
Imparando tutte queste cose mi sono appassionato e ho approfondito le mie conoscenze sulla finanza personale.
Come iniziare a risparmiare

Una delle prime cose che ho imparato è stata risparmiare. Ho capito come spendere i miei soldi in modo migliore, a prescindere dalle entrate. La prima cosa che si deve fare quando si vuole risparmiare è diventare consapevoli delle proprie entrate, delle proprie uscite e creare un budget. Il budget o bilancio di previsione consiste nel tenere conto di tutte le entrate e preparare quanti soldi spendere per tutte le uscite (affitto, cibo, svago, trasporti), dando la priorità alle cose essenziali, quelle che ci permettono di vivere serenamente. Ho trovato un molte informazioni e le ho sintetizzate nelle seguenti linee guida. Per metterle in pratica vi occorre un foglio di calcolo, io vi consiglio Numbers o Excel.
Iniziamo!
Sapere quanto si spende
Occorre andare a vedere le spese nei mesi precedenti per sapere a quanto ammontano.
Dividere le proprie spese in categorie (variabili e fisse)
Le spese fisse sono l’affitto, le assicurazioni, le bollette, gli abbonamenti. Le spese variabili sono l’attrezzatura, il divertimento e i viaggi. Se si calcolano i guadagni come netti, non occorre calcolare le tasse tra le spese, mentre se si calcolano le entrate come lorde, nelle spese bisogna aggiungere anche le tasse. Un’altra categoria da aggiungere è dedicata al piano previdenziale che consiste inun piano di investimenti a lungo termine.
Associare un budget per ogni categoria
Dopo aver coperto le spese fisse e quelle variabili, considerato anche i soldi che si vogliono mettere da parte e investire, la somma delle spese deve corrispondere o essere minore di quella delle entrate.
È fondamentale assicurarsi di spendere meno di quanto si guadagna.
Se il budget risulta superiore alle entrate bisogna rimuovere qualcosa nelle categorie (ad esempio le uscite a cenai, i vestiti o abbonamenti vari). Un concetto molto intelligente è vivere al di sotto dei propri standard. Moltissime persone seguendo la teoria del “Divertiti, spendi soldi, fai il figo”, tendono a spendere più soldi di quanto in realtà potrebbero. Comprano il macchinone a rate, vestiti costosi e vacanze dalle cifre da capogiro. Ci sono altre persone che con lo stesso stipendio si comprano il pandino e vanno in vacanza in posti più economici. Spendere tutto quello che si ha senza mettere soldi da parte fa stare costantemente le persone in una situazione di pericolo. Bisogna superare il bisogno di mostrare la propria ricchezza e concentrarsi sulle cose utili.
Far fruttare i propri risparmi

Ogni budget che si rispetti deve prevedere sempre degli investimenti a lungo termine, così da ritrovarsi dopo anni un bel gruzzoletto da parte. Mi riferisco a investimenti finanziari e nello specifico rivolti a gestiree proteggere i propri risparmi, non quelli di un investitore che lo fa ogni giorno per lavoro. Il mio non è un modo per diventare ricchi ma è un consiglio per far fruttare i propri risparmi.
Tu li metti da parte, non li tocchi e sono abbastanza sicuri.
Al contrario, se vengono lasciati in banca, di anno in anno perdono valore (in una situazione economica normale intorno al 2%), a causa dell’inflazione che consiste nell’aumentare generale dei prezzi e il potere d’acquisto della nostra moneta diminuisce. Se invece vengono investiti e si ricevono degli interessi si riesce non solo a superare l’inflazione, ma anche a guadagnare un pochino.
Io ho deciso quindi di crearmi un piccolo piano di investimenti.
Money Farm
Una piattaforma che anni fa mi consigliarono per investire è Betterment. Si tratta di un normalissimo consulente finanziario che crea un portafoglio diversificato per l’utente e in cambio trattiene una piccola percentuale. Generalmente ci si affida a un consulente finanziario perché non si sa come allocare i propri soldi investiti, alcune piattaforme come Betterment lo fanno fare ai computer e si chiamano robo advisors, sono smart e costano relativamente poco. Betterment in particolare si può utilizzare soltanto in USA, in Italia c’è Money Farm che è un suo equivalente europeo, ad oggi ne esistono tanti altri negli Stati Uniti e stanno nascendo nuovi servizi simili anche in Europa. Nel 2018 dopo aver letto un po’ di pareri ho deciso di mettere una quota dei miei risparmi mensilmente su un portafoglio di Money Farm con l’obiettivo di farli fruttare per un arcodi tempo di almeno 10 anni, come un piano previdenziale. Quando ho iniziato, ad aprile 2018, mettevo € 400 ogni mese, adesso sono arrivato a metterne € 1.000.
Devono passare tanti anni per avere dei buoni risultati.

In un portafoglio che ha un interesse del 5-6% all’anno, dopo molti anni la cifra che si sarà accumulata sarà molto più alta di quanto ci si possa aspettare per via dell’interesse composito (o composto), compound interest in inglese.
L’interesse composto è l’interesse normale più l’interesse sull’interesse dell’anno precedente.
Di anno in anno i miei interessi crescono sempre di più in maniera esponenziale. Questo perché non solo si accumulano gli interessi sui soldi che io deposito ma si accumulano anche gli interessi sull’interesse dell’anno precedente. Se io partendo da 0 mettessi € 400 nel mio portafoglio e se il portafoglio avesse un interesse del 7% ogni anno, dopo 20 anni avrei € 210.000 nonostante sul portafoglio il mio deposito totale sarebbe solo di € 96.000. Vuol dire che i restanti 114.000 sono solamente di interessi. Dopo 40 anni, avrò più di un milione di euro anche se in realtà non ne avrò neanche depositato € 200.000. Attenzione: Gli esempi che ho fatto sono inventati, i ritorni degli investimenti sui mercati finanziari fluttuano molto, non c’è scritto da nessuna parte che debbano essere necessariamente del 7% annuo. Si utilizza spesso questo esempio da manuale perché è il ritorno medio dell’indice azionario americano S&P500. Approfondirò la questione più avanti ma generalmente su un portafoglio diversificato i ritorni in media sono più bassi.
S&p500
Ho deciso poi di mettere un’altra piccola parte di risparmi su un indice finanziario. É un paniere di titoli (ad esempio l’Indice della borsa di Milano che comprende i titoli delle 40 società italiane). Uno dei più famosi indici finanziari in cui ho deciso di investire, perché lo conosco bene ed è ritenuto abbastanza sicuro sul lungo termine, è s&p500. Fa parte della borsa statunitense ed è formato dalle 500 società statunitensi più quotate, di solito viene utilizzato per giudicare l’economia degli Stati Uniti. Se nel complesso l’indice si alza vuol dire che nel complesso le aziende stanno aumentando di valore. I risultati di s&p500 ma anche di altri indici di solito sono più alti dei fondi di investimento attivi che fanno compravendite. La maggior parte delle volte gli indici finanziari hanno dei risultati migliori rispetto gli investitori attivi che provano a battere il mercato, comprando e vendendo cercando di speculare. Ho investito in questo indice attraverso uno strumento finanziario chiamato ETF che ti permette di comprare indici come se fossero singole azioni, potete farlo con la banca o altri intermediari. Ad oggi in realtà ho terminato di investire singolarmente in questo indice perché il mio portafoglio con Moneyfarm già investe una parte dei depositi nell’azionario americano e in particolare delle quote sono proprio investite nell’indice s&p500. Vorrei specificare che la mia strategia non è detto che sia la migliore per me e non è sicuramente la migliore per tutti, con il passare del tempo andrò a migliorarla.
Cosa fare se si hanno pochi soldi da investire

In molti mi hanno chiesto cosa fare se si hanno pochi soldi da investire. Il minimo per partire su Money Farm è di € 5.000. Quando ho iniziato io nel 2018 ancora non esisteva questo limite però non lo trovo affatto stupido.
Se non avete ancora € 5.000 non iniziate ad investire, inizierete a farlo quando avrete più soldi.
Il primo passo è avere un guadagno, una volta superato questo obiettivo ci si deve assicurare, attraverso un budget, di poter spendere meno dei propri guadagni accumulando così dei risparmi. Con i soldi che avrete messo da parte dovete fare un fondo di emergenza in modo che, in caso di imprevisti come la perdita del lavoro, vi permetterà di stare tranquilli per 6 mesi o un anno. Una volta che avrete fatto il fondo di emergenza potete iniziare a investire una parte dei risparmi che vi avanzano. Se i vostri risparmi corrispondono ad almeno € 5.000 al mese secondo me ha senso investire, altrimenti conviene concentrarsi ancora solo su investimenti non finanziari come investire sulla formazione e sugli strumenti necessari per lavorare. Io prima di iniziare con gli investimenti finanziari mi sono comprato un sacco di attrezzature e tuttora do la precedenza agli investimenti non finanziari come l’attrezzatura nuova, collaboratori e formazione personale.
Più soldi hai da parte più ha senso investire.
Se io avessi adesso 10 milioni di euro da parte, un ritorno sull’investimento del 7% annuo mi darebbe 700 mila euro l’anno, almeno 10 volte qualsiasi stipendio. Se io avessi 10.000 euro da parte, un guadagno del 7% annuo mi darebbe solamente € 700 l’anno, neanche uno stipendio di un mese. Meno soldi ho da parte più il mio lavoro ha un impatto sul mio portafoglio. Più soldi ho da parte meno il mio lavoro ha un impatto sul mio portafoglio. Al momento il mio lavoro ha un grandissimo impatto sul mio portafoglio e i miei investimenti quasi niente. Mi aspetto nel futuro di avere un portafoglio cospicuo e di potermi concentrare di più sugli investimenti perché saranno quelli a portarmi la maggior parte del guadagno. Ovviamente non ho la certezza, le mie sono delle supposizioni fatte per spiegare il concetto che meno soldi si hanno, meno conviene arrovellarsi e perdere tempo sugli investimenti.
Investire è rischioso?

Ogni volta che investi ti assumi un rischio.
Più sono alti i possibili profitti più alto è il rischio, più sono bassi i profitti più il rischio è contenuto.
Nel mio portafoglio bilanciato non ho il rischio di perdere tutto e su un orizzonte temporale abbastanza lungo il rischio quasi si annulla. Su un arco di tempo di 20 anni il mercato azionario non è mai andato in negativo, più passa il tempo più siamo immuni dalle fluttuazioni interne. Il rischio di scottarsi avviene quando si fanno altri tipi di investimenti, il modo di investire descritto prima si chiama piano di accumulo o pac, consiste nell’investire una somma periodicamente in un portafoglio bilanciato e i rischi generalmente sono molto contenuti.
Cosa ne penso trading

Fare trading è rischioso e molte volte nel percepito comune viene associato alle forme tradizionali di investimento, quando in realtà non è una vera e propria forma di investimento, è un’attività in tutto e per tutto. Ha lo scopo di farci guadagnare nel breve termine, ma la maggior parte delle persone che vogliono farlo non guadagnano così come la maggior parte di coloro che vogliono fare i calciatori non lo diventano. Il trading fa perdere alle persone inesperte e fa guadagnare solamente a una piccola percentuale di esperti. Io trovo scorrette le piattaforme che con la loro pubblicità e con le loro dinamiche tentano di fare investire il più possibile a tutti. Tante sono le pubblicità ingannevoli che prima dei video dicono: “Potete investire anche con pochi soldi”, “Potete investire anche se non siete esperti” e poi in piccolino “Il vostro capitale è a rischio”. Non è giusto spingere una massa di persone inesperte a rischiare tanto facendogli credere di poter guadagnare con facilità perché ovviamente perderanno. Inoltre fate attenzione a quali piattaforme ( che sia per trading o altri investimenti ) sono regolarizzare dalla CONSOB, alcune volte rischiate proprio di incorrere in truffe dove dopo aver depositato il denaro vi ritrovate, dopo un arco di tempo variabile, senza un soldo. Per quanto riguarda le piattaforme valide invece, È il vostro utilizzo a renderle rischiose.
Io vi consiglio di fare trading sempre in modalità demo, per divertirvi come se fosse un videogioco, sicuramente è un’attività molto interessante.